"Caro Leo,
Prendi questa lettera come uno sfogo che sei l'unico che può raccogliere.
Quando ho fissato le tue spalle, quel giorno, qualcosa dentro di me si è spezzato.
Ho capito che io riesco a vedere il mondo solo insieme a te.
I Greci raccontavano che originariamente l'uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà.
Le due metà vagano per il mondo e si cercano.
La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano quella sfera vuole tornare unita. Questa storia ha del vero, ma non è sufficiente.
Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento.
Non sono uguali a come si erano lasciate.
I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite.
Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano.
Adesso devono anche scegliersi, perché le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l'amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l'abbraccio li smussa, anche se fa male.
Quel giorno, Leo, ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, gli sms, le chiacchierate... Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue.
Ecco: solo questo volevo dirti. Le tue spalle non saranno mai come quelle di nessun altro per me. Quando sei tu a darmi le spalle, è la vita che mi dà le spalle. E se puoi riprendimi con i miei difetti. Abbracciami così. Come io farò con te. Saranno i nostri abbracci a cambiarci. Io ti voglio bene come sei, fallo anche tu. Vorrei che la tua panchina diventasse nostra: due cuori e una panchina. Come vedi mi accontento di poco... "
[Alessandro D'avenia - Bianca come il latte, rossa come il sangue]
Prendi questa lettera come uno sfogo che sei l'unico che può raccogliere.
Quando ho fissato le tue spalle, quel giorno, qualcosa dentro di me si è spezzato.
Ho capito che io riesco a vedere il mondo solo insieme a te.
I Greci raccontavano che originariamente l'uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà.
Le due metà vagano per il mondo e si cercano.
La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano quella sfera vuole tornare unita. Questa storia ha del vero, ma non è sufficiente.
Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento.
Non sono uguali a come si erano lasciate.
I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite.
Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano.
Adesso devono anche scegliersi, perché le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l'amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l'abbraccio li smussa, anche se fa male.
Quel giorno, Leo, ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, gli sms, le chiacchierate... Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue.
Ecco: solo questo volevo dirti. Le tue spalle non saranno mai come quelle di nessun altro per me. Quando sei tu a darmi le spalle, è la vita che mi dà le spalle. E se puoi riprendimi con i miei difetti. Abbracciami così. Come io farò con te. Saranno i nostri abbracci a cambiarci. Io ti voglio bene come sei, fallo anche tu. Vorrei che la tua panchina diventasse nostra: due cuori e una panchina. Come vedi mi accontento di poco... "
[Alessandro D'avenia - Bianca come il latte, rossa come il sangue]
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